Poi è successo
che sono felice
quando piove perché
tanto a Bolo c’è
sempre un portico
per me

Benny O’, 23 anni

Per le vie e sotto ai portici di Bologna regna la poesia. Un romanticismo di strada che si scorge svoltando l’angolo, sul cemento e i palazzi del centro, in Piazza Maggiore e in Via dell’Indipendenza, all’ombra delle torri e sui lampioni a tre zampe. Sono targhette rosse di carta che esprimono quei desideri quotidiani, a volte sciocchi, che però lasciano il segno. poivorrei Passeggiare di notte per tutto il centro, tra quei colori che esistono solo nella mia Bologna (Carmelo, 28). O ancora: poivorrei Una sera di maggio, i portici e Lucio nelle orecchie (Flavio, 24). La città natale di Dalla e Pasolini, che ha accolto figure come Dante, Foscolo e Fellini, e dove risuona 50 Special dei Lunapop, continua a tessere la trama avvincente della sua storia diventando un’eco delle emozioni dei millennial. E in questo panorama ho un desiderio anche io: poivorrei Portarti per librerie in giro per Bologna.

Il disordine di Modo Infoshop

C’è un posticino dove si viene sottoposti a un “controllo elettronico della felicità” e (attenzione, spoiler!) il flash scatta sicuramente perché “Modo Infoshop” (Via Mascarella, 24) fa inumidire gli occhi dalla gioia. È la realizzazione concreta di un’idea di libreria dell’usato della Bologna underground: scaffali dai ripiani sfalsati (ottimi per ottenere l’effetto “disordine”) e carrelli gonfi di libri disposti per argomento, lingua e ordine alfabetico, coloratissimi murales alle pareti, complementi d’arredo di stili ed epoche diverse, frasi motivazionali sparse ovunque. E poi statuine, manifesti, palloncini, barchette di carta, coni e se vi viene in mente qualcos’altro magari girandovi lo trovate. Certo si va in libreria per cercare libri. Ma il design scelto – o trasformato col tempo dagli amici in visita – dice molto dell’essenza della libreria e, senza dubbio, è ciò che rende quella libreria una casa lontano da casa. “Modo Infoshop” si scopre soltanto passeggiando, fermandosi un po’ di qua e un po’ di là, dall’entrata (sotto un portico, ovviamente!). Su un pavimento che catapulta direttamente nella casa dei nonni, i librai di “Modo Infoshop” provano «a mettere in evidenza cose che forse altrove sono nascoste o non valorizzate per quello che, secondo noi, dovrebbero essere», come afferma Andrea in un’intervista1 del 2018 in occasione dei festeggiamenti per i quindici anni dall’apertura. Si fanno quindi spazio i libri di case editrici indipendenti (ho scovato Casa di foglie, un libro folle e geniale della casa editrice 66th and 2nd, difficilmente presente in libreria), le riviste e moltissimi tomi rilegati in un intero ambiente alla fine della libreria, in una stanza occupata da un divano che sarebbe perfetto in casa di zio Vernon e zia Petunia (vedi alla voce Harry Potter) e da una panchina in legno dipinta di verde. Accanto, una cesta con opere realizzate con la tecnica del collage: titoli ritagliati dalle pagine de “La Lettura” del “Corriere della Sera” e fissate su sfondi colorati. Quel “Io non morirò pessimista” mi ha attirato in due secondi. Per tutti quei lettori anticonformisti questa è la libreria ideale.

E l’ordine della Confraternita

Non si può dire la stessa cosa di “La confraternita dell’uva” (Via Belmeloro, 1/E) che però ha il potere di riordinare il proprio caos interiore. Vedere file di scaffali effetto rovere disposti ordinatamente alle pareti – qualcuna bianca, qualcuna rossa – con ripiani che creano una linea continua, e la disposizione dei libri secondo le varie case editrici – perciò con le coste tutte uguali – ha un effetto calmante. I nati dal 23 agosto al 22 settembre come me capiranno benissimo ciò che intendo. Quanto è bello vedere a colpo d’occhio il fucsia della collana “Le fuggitive” di NN Editore, il bianco/rosso che rimanda subito a ilSaggiatore, i viola e bordeaux di Voland, i tagli a metà e i colori pastello di Iperborea, i “graffi” diagonali di Minimum Fax e i rettangoli obliqui di Marcos y Marcos. E poi trovare un angolino dedicato ad Accento, delle cassette con i Cartavolanti di ABEditore e “I Pacchetti” de L’Orma Editore pronti per essere imbustati e spediti e un tavolino-mappamondo aperto a metà che invita a curiosare tra i titoli dedicati alla città di Bologna. Non mancano macchine da scrivere, shopper, quadri e spillette che riportano frasi come Sniffo libri, ma soltanto roba buona che ci trova tutti d’accordo. L’ordine de “La confraternita dell’uva”, comunque, non è da intendere come mancanza di carattere. La libreria è attiva in tanti progetti: ospita continuamente le autrici e gli autori per la presentazione e promozione dei loro libri, organizza mensilmente un gruppo di lettura, fa parte e supporta una serie di iniziative come “Itaca” – Colonia Creativa, una proposta culturale per gettare un ponte che colleghi lettori/autori/case editrici tramite corsi di scrittura creativa; arriva direttamente a casa dei lettori grazie a “Bookdealer”, l’ecommerce delle librerie indipendenti.

Libri liberi

L’ultima tappa di questa passeggiata letteraria è al civico 40 di Via Fondazza: “Libri Liberi”. Per entrare due sole regole: lasciare i libri liberi di viaggiare (1) per prenderne altri gratuitamente (al massimo tre per volta – 2). Un bookcrossing della porta accanto, che permette di rimettere in circolo quei titoli che non ci sono piaciuti e che invece potranno essere meglio apprezzati da qualcun altro, lasciandoli liberi. La libreria è di proprietà di Anna Hilbe – tra le fondatrici della Libreria delle Donne “Librellula” di Bologna – che si fa carico di tutte le spese e che la gestisce insieme ad altre volontarie. Di fatto “Libri Liberi” è poco più che un monolocale ma grazie alla convivialità che fa sentire come a casa e allo scambio reciproco, la libreria vede un continuo afflusso di lettori e gente incuriosita. Oggi si può far scorrere lo sguardo dai soliti libri di narrativa ad aree dedicate alle lingue straniere, alla storia dell’editoria, alla fotografia, all’arte, agli animali. Ad accoglierti un gioco-indovinello: un poster alla parete con ben quarantasei figure di scrittori/scrittrici da indovinare (inconfondibili Calvino, Austen, Leopardi e Dickinson); a salutarti con un arrivederci un timbro: Libri Liberi, Via Fondazza 40, 40125 Bologna. Questo libro non si compra né si vende”.

 

1 Salvatore Papa, 15 anni di Modo Infoshop, 15 anni di cultura indipendente, in “Zero Bologna”, 15 novembre 2018.

Per un viaggio esperienziale bolognese:

Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Enrico Brizzi (Transeuropa, 1994), da portare in borsa

Mò Mortadella Lab, per un pranzo gustoso

Pasticceria Santo Stefano, per un dolce momento di relax

Gallina Smilza, per ritrovare la creatività

L’anno che verrà, Lucio Dalla, da ascoltare in loop

– Gradini di San Petronio, per assimilare l’essenza di Bologna

 

Alessia Soldati