Pubblichiamo di seguito l’invito alla lettura della scrittrice Antonia Arslan a Con la stessa voce. Percorsi di lettura e interpretazione nella letteratura (Ares, Milano 2024, pp. 160, € 15) di Carlo Bortolozzo.
Carlo Bortolozzo_Copertina Con la stessa voce

Carlo Bortolozzo, Con la stessa voce. Percorsi di lettura e interpretazione nella letteratura

Come un fiume che scorre tumultuoso, in libertà solo apparente, nell’alveo che si è scavato nei secoli, questo libro connette e illumina – con puntuali, affettuosi scandagli e acute esplorazioni di lettura accostate in modo libero ma non casuale – opere, personaggi, ambienti diversissimi fra loro del panorama letterario della modernità, sia per quanto riguarda la poesia (Il tempo dei poeti) che la prosa (I passi del racconto): e completa poi la sua ricerca presentando anche alcuni grandi intellettuali e critici del Novecento (I maestri della critica), raccontati da vicino, nello splendido esercizio delle loro menti addestrate e geniali.

È un libro quietamente, indirettamente polemico verso la schiuma appariscente degli inutili cicalecci alla moda e delle scombiccherate teorie di cui risuona in superficie la cultura contemporanea, purtroppo spesso serva di mode mutevoli e affermate con proterva arroganza.

La gioia della verità

Ma Carlo Bortolozzo ha seguito un’altra strada.

La sua è stata la scelta – libera, eppure mai casuale – di un lettore intelligente, sensibile al puro miracolo della bellezza della scrittura nelle sue svariate forme: la bellezza della pagina riuscita, del personaggio che balza vivo dalle pagine di una poesia, di un romanzo, di una “storia raccontata” che sfida il tempo, perché lo scrittore ha un disegno da completare, una meta da raggiungere nel suo narrare: che è poi la rivelazione (o la perenne riscoperta) dell’uno o dell’altro aspetto della nostra umana realtà, del nostro comune viaggio della vita.

La scelta degli autori trattati risponde a una – oso dire – personale letizia nel trasmettere la gioia di quell’appassionata ricerca della verità che diventa insieme incantata contemplazione e invito alla condivisione della lettura, alla fraternità nella lettura. Ma è anche un invito a intraprendere un autentico viaggio di conoscenza, seguendo l’amabile e dotta guida di un umile, saggio e moderno Virgilio.

E così accade che il lettore – accompagnato dallo sguardo e dalla parola persuasiva dell’autore – percorre volentieri un capitolo dopo l’altro, sospinto dalla curiosità e dal piacere di leggere; e le pagine si sfogliano come le perle di un’unica collana, capitolo dopo capitolo, volti noti e meno noti, italiani e no: da I sepolcri a Pasolini, dal grande e dimenticato Biagio Marin all’Innominato, da una sottile analisi di Proust al mito in Melville e Pavese, da Piccolo mondo antico (oggi purtroppo tanto frettolosamente archiviato…) all’amato Linea d’ombra di Conrad.

L’impianto ideale

Gli accostamenti però non sono – appunto – casuali: e man mano che ci si addentra nella lettura, la storia letteraria si viene configurando come un’architettura ideale, ci fa entrare nell’edificio della vera letteratura, là dove i grandi spiriti conversano fra loro e con noi nell’avvincente avventura del pensiero. E un filo invisibile ma solidissimo lega ogni voce, ogni personaggio, ogni spunto creativo nella comune, struggente tensione verso un assoluto non raggiungibile ma intravisto e desiderato.

In questo viaggio di conoscenza le guide sapienti si incontrano però non a caso solo a completamento, nella parte finale del libro, e sono quattro: Steiner, Bloom, Todorov, Guardini. Non a caso, non c’è fra loro nessun italiano (dato che Romano Guardini, nonostante il nome e l’origine, è di cultura e di lingua tedesca). Sono le loro appassionate letture e il loro straordinario “scavare nei testi” che hanno nutrito la nostra curiosità e ci hanno guidati a capire meglio, a scoprire la gratuità della presenza della bellezza. E sarà confortante allora ricordarci di loro, rispolverare antiche letture, antiche predilezioni, nella gioia di risentire e riscoprire le loro parole illuminate e sicure, con le quali dialogare in silenzio, immersi in quella “sete di assoluto” che esplode come qualcosa di gratuito e ti cambia per sempre la vita.