A due passi dal traffico dell’affollata Darsena, in una via nascosta all’ombra dei grandi palazzi che si affacciano su Corso di Porta Ticinese e là dove si sentono risuonare le campane della Basilica di Sant’Eustorgio, si può scoprire una delle più affascinanti librerie di Milano, la Scaldasole Books.

Quando un turista mette piede nella gran Milan, solitamente ha in itinerario Piazza Duomo, Galleria Vittorio Emanuele II, un giro a Porta Venezia fino ai grattacieli di Porta Nuova, la visita al Cenacolo Vinciano e forse un aperitivo in Brera. Se posasse invece lo sguardo un po’ più a destra o a sinistra rispetto ai luoghi di grande interesse, potrebbe scoprire quartieri riqualificati con iniziative interessanti e solidali che difficilmente si immaginano in una metropoli. Prendiamo per esempio Via Scaldasole, a poche decine di metri dai celebri Navigli. Sebbene oggi sia “una via nascosta all’ombra dei grandi palazzi”, un tempo era così battuta dal sole da acquisirne il nome. Si tratta di una via milanese dove la grande Storia si è intrecciata con quella di tutti i giorni.

Interno della libreria Scaldasole

Interno della libreria Scaldasole

Un luogo ricco di storia

Per esempio, fu qui che il 12 dicembre del 1969 venne prelevato l’anarchico Giuseppe Pinelli, atteso al circolo di Via Scaldasole dalla squadra del Commissario Calabresi1: una sede dalla recente apertura, circondata da luoghi comuni di vita quotidiana come una carbonaia e una carrozzeria. È sempre stata una via popolare e tuttora lo rimane, sebbene lo scenario abbia cambiato faccia: da quartiere di cattiva fama, legato anche alla “compagnia del fil de fer” – una banda criminale che terrorizzò gli abitanti del quartiere per diversi anni con furti e scassi, a luogo socialmente attivo e di cultura, permeato da un sentimento di fratellanza.

Contribuiscono in questo senso la presenza di una casa popolare con servizi comunali, un ex monastero di suore convertito in uno spazio creativo arredato con piante tropicali che negli  anni ha ospitato delle camere vintage-contemporanee (“The Sister Hotel”, un’allusione all’origine) e una galleria d’arte, e attualmente lo studio di design Materioteca Forest Design e il conviviale bistrot Una Cosa di Ofelé; i Giardini Condivisi gestiti e mantenuti dall’associazione “Civici”, un comitato di cittadini di quartiere che, come dice il nome (Cittadini Vicino ai Cittadini) si impegnano anche a organizzare attività sociali e ricreative; infine, una libreria, la Scaldasole Books.

Libri e non solo

La si nota subito appena si imbocca la via: all’esterno due carrelli di legno pieni di libri a € 2 danno il benvenuto a tutti quei lettori che cercano libri usati e vintage delle più disparate edizioni, che vanno a caccia come segugi di quei libri non più in catalogo o di difficile reperibilità. Il tintinnio di un campanello dà l’accesso a un mondo vasto: scaffali in legno alti fino al soffitto dove libri di ogni colore e dimensione sono accatastati gli uni sugli altri in quel disordine che solo un luogo vissuto trasforma in calore; angolini curiosi che ospitano le più svariate arti – poesia, botanica, architettura – e suppellettili – cartoline di altre epoche, bottoni, cartelli, mappamondi, scale di legno grezzo con mazzi di fiori lasciati seccare, pietre. Un cavallo dorato quasi in scala naturale e cuscini e poltrone nella prima stanza, contribuiscono a creare l’arredo di una vera casa lontano da casa.

Come mi racconta Giulia, la giovane proprietaria della Scaldasole Books, l’arredamento attuale è stato creato e pensato appositamente da lei stessa, con un ideale specifico. La libreria nasce con Michele Amlesù nel 2013 per la vendita di novità editoriali, a cui si accostano libri usati due anni più tardi per volontà della madre Marina che verrà affiancata da Giulia, una cara amica di famiglia, dal giugno 2020 e a cui passerà la gestione da gennaio 2021.

Prima di approdare in Via Scaldasole, Giulia Basaglia si trovava a Parigi dove frequentava in contemporanea due corsi magistrali in Curatela dell’arte e in Estetica della danza e lavorava alla biblioteca del Centre Pompidou per la quale progettava delle esposizioni letterarie. È con questo background che Giulia entra a far parte della famiglia della Scaldasole Books le cui esposizioni non riuscirono a partire per via dello scoppio della pandemia.

Un arredamento per valorizzare i volumi

Nonostante un inizio sventurato, la libreria fiorisce sotto la cura gentile della proprietaria che mette in luce la sua anima valorizzandola con il lavoro di esperti artigiani: il sistema scelto da Giulia per illuminare gli ambienti è opera di Nassi Lamps, una firma artigianale pugliese che racconta la storia di tre generazioni di donne dal 1960.

Con il motto “To be traditional is to be contemporary2 Nassi coniuga le forme del classico paralume con il design moderno e l’uso di materiali particolari, come si vede rivolgendo lo sguardo verso la Roof hanging lamp in lino e metallo difronte alla porta d’ingresso; gli scaffali sono stati costruiti da Valentina Lucchetti e Canedicoda, artisti di Edizioni Brigantino, un progetto di design d’arredo in legno per gli interni, che hanno ideato dei mobili su misura tra i quali spicca lo scaffale ricurvo che ben si adatta al corrimano della stretta scala a chiocciola che conduce in un locale interrato stipato per tutta la sua altezza. Qui, al centro della stanza, c’è la componente prediletta da Giulia, quella di cui va più fiera: libri di seconda mano in lingua originale – francese, inglese, spagnolo, tedesco e anche russo – difficili da trovare nelle librerie anche in una città cosmopolita come Milano. Aggirandosi tra valigie piene di cartoline e lettere del passato e libri di cucina, arte e narrativa che celano dediche bellissime, ci si rende conto dell’intento di Giulia: la libreria ospita una selezione di autori, soprattutto novecenteschi, che difficilmente si trovano usati e libri editi da case editrici indipendenti di cui le piace valorizzare l’operato.

Gli incontri

A contribuire all’immagine è tutto il lavoro parallelo alla vendita, ovvero quello legato agli eventi. «Ho creato un progetto che si chiama “Pratiche di condivisione del sapere” che consiste in incontri settimanali basati sulla divulgazione di pratiche letterarie e scientifiche tenuti da amici ricercatori che raccontano ognuno la propria ricerca. C’è una sorta di invito alla lettura, invito a una determinata materia o argomento, e questo la libreria lo permette perché essendo generalista si può spaziare tra i temi. Per me è importante», continua a raccontare Giulia, «che ci sia una sorta di luogo culturale. Non è tanto finalizzata alla vendita del libro appena uscito ma il mio sogno era creare una sorta di “università popolare” aperta a tutti sulla scia di ciò che avevo vissuto a Parigi.»3

Da due anni è attivo anche un ciclo di scrittrici donne, “Scrittrici dell’altro mondo”, un programma di incontri volto a divulgare il pensiero, la poetica e la pratica di alcune autrici del Novecento (i prossimi incontri mensili vertono su Patrizia Cavalli, Ingeborg Bachmann, Azar Nafisi e Christa Wolf). A condurre il ciclo sono, anche per questa iniziativa, ricercatrici provenienti da differenti discipline, chiamate a portare il proprio sguardo secondo altre prospettive e sensibilità.

Ho poi chiesto a Giulia di provare a descrivere la Scaldasole Books in tre aggettivi. Con occhi lucidi al pensiero del proprio angolino nel mondo, la sua risposta è stata: labirintica, curiosa e accogliente. Una casa lontano da casa che fa perdere nei suoi meandri, invoglia a cercare, a scoprire, e accoglie con calore chiunque decida di varcare la porta d’accesso in Via Scaldasole 1.

1 Il volo di Pinelli, Rivista anarchica, anno 42 n. 375, novembre 2012 <http://www.arivista.org/riviste/Arivista/375/109.htm>

2 “Essere tradizionali è essere contemporanei”.

3 Intervista a Giulia Basaglia di Alessia Soldati, Milano, 27 dicembre 2023.

Per assaporare l’atmosfera

Giulia consiglia 2 libri e un film:

Conoscenza dagli abissi, Henri Michaux (Quodlibet)

Gli imperdonabili, Cristina Campo (Adelphi)

Il colore del melograno, Sergej Iosifovič Paradžanov, 1969