«Si sa che gli dei non concedono molti doni a uno solo ma, con Gabriele Zani, devono aver perso il conto.
Prima di tutto, e per quello che interessa qui, gli hanno fatto dono della poesia.
In questo libro se ne raccolgono i testi che comprendono un decennio, dal 1995 al 2005 e costituiscono il nucleo più corposo e importante, sinora, della sua poesia. Il titolo è Finestre di via Paradiso.
Benché siano per coincidenza anche quelle della casa dove abita, a Cesena, queste finestre di via Paradiso, in realtà, si aprono sulla scena del mondo.
Una folla di personaggi e figure, come uscendo da una quinta di teatro, si presenta ai nostri occhi e ci viene incontro.
Sono le immagini del “mondo fluttuante”, ciascuna con il suo carico di vita e di mistero, a formare la materia del libro e a suggerirne gli argomenti. Il poeta li descrive con un segno leggero e profondo insieme, che corrisponde anche al suo tratto essenziale. È il segno di cui è maestro.
Il lettore di queste pagine, da cui ci si stacca a malincuore, ne sarà ben presto convinto e, avviandosi alla conclusione, avrà dimenticato che “La bellezza è difficile”».
(Giampiero Neri, Della poesia di Gabriele Zani, Presentazione a Finestre di via Paradiso, peQuod, Ancona 2008)
Il custode del campetto da calcio
che sempre più lento e piegato
ciao rispondeva ai tuoi ciao
mentre faceva la spola da casa sua
al circolo ricreativo degli anziani
e continuava a spingere sui pedali
della sua sgangherata bicicletta da donna
tra ondeggiamenti e surplace
più volte al giorno ogni giorno dell’anno
lui che non era un vecchio pistard
ma solo e sempre uno come te
che salutava fintanto che si può.
(Dalla raccolta inedita Magazzino ulteriore)
Gabriele Zani è nato nel 1959 a Cesena, ha lavorato come magazziniere in un’azienda di forniture elettriche fino alla pensione e poi, nel 2021, si è trasferito a Tenerife, nella città di Los Cristianos, dove tutt’ora risiede. Ha esordito in versi nel 1984 con la plaquette Monolocale, presentazione di Renato Turci, (Maggioli Edizioni). Le varie pubblicazioni successive, in riviste e opuscoli fuori commercio, che hanno scandito per anni un’attività costante e appartata, sono confluite in I rimanenti, con una nota di Giovanni Raboni (peQuod, Ancona 2001), cui ha fatto seguito, per le stesse edizioni, Finestre di via Paradiso, presentazione di Giampiero Neri, nel 2008. Nel 2006 e nel 2011 compaiono gli scritti critici e le interviste di Sereni e dintorni (Joker Edizioni, Novi Ligure) e di Sereni e altri dintorni (Bohumil Edizioni, Bologna). Del 2012 è Riunione di famiglia (1982-2012) (Interlinea, Novara), con una nota di Jean Robaey e antologia critica, volume che ripropone, insieme a una sezione di testi inediti, le precedenti opere in versi e prosa poetica. Del 2016, sempre per Interlinea, è Case finali, nota introduttiva di Giampiero Neri.
«Qualcosa, nella poesia di Gabriele Zani, poteva far pensare a una sua propensione per la “prosa” fin dal suo esordio, da quella sua prima raccolta che aveva il titolo di Monolocale. Un titolo asciutto, già allusivo della volontà di aderire al reale, alla realtà di una vita un po’ stretta, di non molta luce che non fosse quella della poesia.
Questa fedeltà al concreto si è andata man mano consolidando con le successive opere poetiche, Finestre di via Paradiso e Riunione di famiglia, dove le incursioni della prosa si infittiscono perché le ragioni della prosa, di questa particolare prosa, sono le ragioni stesse della poesia di cui sono la nuova forma.
Su queste premesse, Zani ha continuato in perfetta solitudine a costruire la sua opera poetica con quella intensità e nitidezza che gli vengono riconosciute e che qui si raccolgono in pagine esemplari della nuova poesia».
(Giampiero Neri, Nota introduttiva a Case finali, Interlinea, Novara 2016)
Sul terrazzo della clinica
per un tralcio di glicine
penzolante da un filo di ferro
come per una lacrima
che non poteva più scendere
dentro la gola
contro l’azzurro del cielo
ho detto:
«Ci ritroveremo di là».
(Dalla raccolta inedita Magazzino ulteriore)
