interni della bibliothe e co

La prima cosa che mi colpisce una volta arrivata in via Dezza 50 è la tenda gialla che sormonta la piccola vetrina della Bibliothé & Co. In questo grigio pomeriggio milanese, tra gli ultimi lavori di costruzione della metro blu, questa tenda è un bagliore che attrae, una promessa di calore nel vento freddo che screpola la pelle.

La seconda cosa che mi colpisce è la pesantezza del portone: la libreria sembrava piccola piccola, e poi… D’altronde c’è scritto. Un fogliettino (giallo) sul vetro avvisa: «Spingere forte. Porta antica molto pesante». E se tutto va bene, avrò anche tirato, come mio solito.

La terza cosa che mi colpisce è la parete dietro il bancone. I suoi scaffali di legno sono ripieni di barattoli verde foresta con etichette dorate che ho già visto in uno dei miei negozi preferiti in quella via della “Milano bene” conosciuta come Corso Magenta: La Via del Tè, un brand italiano specializzato in tè di alta qualità che vende miscele dai nomi suggestivi – da Santa Maria del Fiore (per la collezione “Firenze”) a Camille (“La Signora delle camelie”) – in un packaging elegante e raffinato.

Rosella mi attende in libreria con il samovar acceso, il tradizionale bollitore metallico di origine russa utilizzato per scaldare e servire il tè. Sprofondiamo nei cuscini (gialli) delle poltrone nell’angolo lettura e inizia la nostra chiacchierata al gusto di tè nero, scorza d’arancia, cannella, lampone e petali di calendula, la miscela de Il giardino segreto.

«Per quindici anni non ho bevuto il tè»1

Comincia così Rosella Ghiosso, manager commerciale prima, ora libraia e life coach.

Per anni ho bevuto solo tè. Ne ho bevuto talmente tanto che poi me ne sono astenuta per quindici anni fino a quando, una sera a Parigi, una mia amica russa ordinò al ristorante la lista dei tè durante una cena. Sebbene io fossi molto stranita, era spuntata in me anche la curiosità e decisi di seguirla. Scoprii una bevanda buonissima, un nuovo gusto che mi portò ad assaggiare tanti altri tipi di tè e di venderli insieme ai libri. Bibliothé è l’unione di “biblioteca”, uno dei miei grandi sogni, e di questa riscoperta, il “thè” all’inglese.

Che ben si unisce alla lettura, non trovate?

L’Inghilterra si percepisce nell’aria di questa casa lontano da casa che nel 2025 festeggia cinque anni: alle pareti, una carta da parati verde tartan fa risaltare gli scaffali in legno su cui spiccano libri «che voglio leggere. Li scelgo tutti io, molti li ho letti, molti li leggerò. Di sicuro sono tutti libri che se domani dovessi chiudere, porterei a casa con me.» Alla Bibliothé la scelta ricade soprattutto su quelle storie che fanno riflettere – un esempio: La bastarda di Istanbul di Elif Shafak –, che lasciano qualcosa. Il libro del mese del gruppo di lettura, che vede la partecipazione di oltre un centinaio di lettrici e lettori, è Guardandoti ballare di Elena Borravicchio (Ares, 2024), una storia delicata di perdita e di rinascita. Se siete fervidi appassionati di manga e fantascienza mi dispiace, qui non troverete ciò che cercate, ma per tutto il resto vi aspetta un “emporio” pieno di pagine e prelibatezze: cioccolati artigianali, noccioline, creme di gianduia, le “golose” confetture di suor Patrizia; il tutto aromatizzato con la miscela che più vi colpisce. Noi intanto siamo passate a una tisana rossa, offerta anche a una cliente di passaggio. La signora sa già come funziona: qui alla Bibliothé ogni persona è la benvenuta per rinfrancarsi dalle fatiche della giornata o per trovare una piacevole compagnia, ogni volta diversa, ogni volta sorprendente.

È questo il nostro obiettivo, valorizzare l’arte dell’incontro tra persone, attraverso i potenti mezzi dell’attenzione e della cultura. Nel 2025 voglio ufficialmente dare il via al progetto VIP dove l’acronimo sta per Very Interesting People, e non Very Important People: clienti abituali e occasionali che si scambiano genuini pareri, chiacchiere autentiche con una tazza di tè in mano.

Attorno a me vedo anche…

Una fila di giochi di società (da Labirinth a Tangram, un must have), candele glitterate, bomboniere, lampade da lettura coi gatti, post-it coi gatti, matite coi gatti. Tazze e tisaniere di porcellana in palette pastello, con disegni geometrici ma, soprattutto, dalle linee floreali; infusori, cucchiaini per il dosaggio, clessidre segnatempo, colini: insomma, tutto l’armamentario per un vero amante della bevanda ambrata. O anche per un semplice lettore che vuole accompagnarsi con un aroma fruttato o speziato.

Chiedo allora a Rosella di consigliare tre libri associati a tre miscele. L’uomo di Calcutta (SEM, 2023) di Abir Mukherjee è perfetto con Rajasthan della collezione “Viaggio in India”, un tè nero speziato secondo la ricetta tradizionale del Chai, la bevanda nazionale indiana. Forte e corposo, dal profumo dolce e intenso, richiama il cuore pulsante dell’India coloniale, dove si muove il capitano Sam Wyndham tra misteri e intrighi. L’Earl Grey Imperiale, simbolo di eleganza britannica ma anche di intrecci storici che trascendono i confini, è il compagno giusto per Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea di Suad Amiry (Mondadori, 2020), un libro che mescola con ironia e profondità culture, identità e paradossi del mondo contemporaneo, come il pregiato nero Darjeeling si fonde con l’aroma vivace del bergamotto. Se invece vi viene voglia di leggere L’arte del profumo a Parigi di Alka Joshi (Neri Pozza, 2023), allora sorseggiare Sharazad è un’esperienza che avvolge i sensi. Un raffinato mélange di tè neri con le note seducenti del melograno richiama l’essenza stessa del romanzo: un viaggio tra fragranze, memorie e alchimie olfattive, sulle tracce di una Parigi vibrante e di una Persia che incanta. «Ero ormai orientata sui tè francesi quando in una pasticceria a Ivrea ho notato le latte verdi che ben si amalgamavano alla tappezzeria di stoffa appena scelta per le pareti: La Via del Tè mi ha conquistata subito per la sua eleganza».

Un’azienda di Firenze che importa le foglie essiccate di tè da Giappone, Cina, Corea, Kenya e le lavora in Italia. Dopo un viaggio negli anni ’50, Alfredo Carrai ha il sogno di educare il gusto italiano nel bere il tè e nel 1961 dà vita a un’azienda famigliare, che è oggi guida nel settore, importando il tè dallo Sri Lanka. Dal 2022 La Via del Tè introduce anche il tè coltivato e raccolto in Italia nella piantagione di Premosello in Val d’Ossola, l’unica finora ad essere riuscita nell’impresa sul nostro territorio, in vendita esclusiva con questo brand. Un bellissimo modo per festeggiare i sessant’anni di attività.

Il tè è stato di buon auspicio all’inizio di questa avventura

La Bibliothé ha infatti aperto la sua «porta antica molto pesante» tre mesi prima della chiusura nazionale a causa della pandemia di Covid19 e mentre gli scaffali coi libri erano barrati da nastri rossi – vi ricordate la paura del contagio tramite la carta? – le bevande calde sono state un bene di conforto. Il negozio è stato «un punto di riferimento per il quartiere. Quando abbiamo festeggiato i cinque anni, me l’hanno detto tutti: un raggio di sole in mezzo al nulla. I bar erano chiusi, le pizzerie erano chiuse, tutto era chiuso» e la Bibliothé è diventata improvvisamente quella casa lontano da casa che ridava respiro in un’atmosfera di incertezza e frustrazione.

Oggi la libreria è anche un punto di ritiro per gli ordini dalle biblioteche di tutta Milano, un servizio gratuito che, in qualche modo, realizza anche il vecchio sogno di diventare bibliotecaria. È poi un punto di riferimento per “Milano Sospesa”, un’associazione di volontariato che raccoglie donazioni di beni di prima necessità per aiutare chi è in difficoltà. Un’attività di solidarietà con cui Rosella ha collaborato per l’aiuto in Ucraina o per ragazzi senza materiale scolastico, per esempio. Ma soprattutto è anche “centro di aggregazione”: il salotto aspetta chiunque abbia voglia di socializzare, fare amicizia, cercare confronti, allontanarsi dalla frenesia di Milano per trovare un “momento lento”: una tazza di tè caldo da sorseggiare mentre si inizia un nuovo viaggio letterario.

A tal proposito noto anche la presenza di progetti particolari come “Narratè. La lettura ha scoperto l’acqua calda”, una produzione di Narrafood Edizioni di bustine di tè abbinate a racconti brevi che si leggono nel tempo di infusione. I prodotti spaziano da tè ispirati a città e personaggi storici fino a temi filosofici e diritti umani. Potete prendere un tè con Alda Merini o Maria Montessori, o assumere “integratori letterari” tramite le “tisane filosofiche” per colmare «i più diffusi disagi contemporanei» come la mancanza di empatia (con un testo di Ilaria Gaspari), e rilassarvi. La Bibliothé & Co. è pronta ad accogliervi: una piccola libreria di quartiere diventata una grande casa in cui sentirsi felici.

Un altro consiglio della libraia Rosella

Prima che chiudiate gli occhi, Morena Pedriali (Giulio Perrone Editore, 2023) da leggere sorseggiando il tè Sharazad di La Via del Tè.

1 Intervista a Rosella Ghiosso di Alessia Soldati, 19 febbraio 2025.