Made in Italy del secondo Novecento
Moda e Pubblicità in Italia. 1950-2000 è in mostra alla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo: più di 300 opere – manifesti, riviste, spot, fotografie, gadget e persino le mitiche figurine Fiorucci – in un percorso inedito che attraversa mezzo secolo di storia della moda e della sua comunicazione. Armani, Benetton, Pucci, Ferré, Moschino, Diesel, Walter Albini sono solo alcuni dei protagonisti del made in Italy di quegli anni. Le loro opere sono state immortalate dai grandi maestri della fotografia di moda, quali Giovanni Gastel, Alfa Castaldi, Oliviero Toscani e Ugo Mulas, o illustrati da maestri come Guido Crepax, Antonio Lopez e Lora Lamm, per non dimenticare l’incredibile lavoro di Armando Testa. I curatori, Dario Cimorelli, Eugenia Paulicelli e Stefano Roffi, hanno dedicato una sezione di otto abiti, disegnati dal premio Oscar Piero Gherardi per la cantante Mina e da lei indossati, dal 1965 al 1970, nei caroselli del pastificio Barilla.
Accompagna la mostra, visitabile fino al 14 dicembre 2025, il catalogo di Dario Cimorelli Editore.

Mina, Carosello Barilla, TI ASPETTERÓ (Archivio Storico Barilla, Parma)
Segantini: tra Uomo e Natura

Segantini, “Ave Maria a trasbordo” (1886-1888) © Segantini Museum St. Moritz – Deposito della Fondazione Otto Fischbacher Giovanni Segantini
Era da più di 10 anni che si avvertiva l’assenza di Giovanni Segantini (1858-1899) degli eventi espositivi italiani: colmano questa lacuna i musei Civici di Bassano del Grappa, radunando un centinaio di opere del pittore, sensibile osservatore del mondo naturale, con prestiti provenienti da collezioni pubbliche e private sia italiane che europee. La mostra Giovanni Segantini, a cura di Niccolò D’Agati, con il catalogo edito da Dario Cimorelli Editore, è visitabile fino al 22 febbraio 2026. Tra i massimi esponenti del Divisionismo, impareggiabile cantore della Natura quale luogo fisico e simbolico, Segantini ha saputo influenzare i maggiori movimenti artistici del suo tempo. Dagli esordi “scapigliati” presso l’Accademia di Belle Arti di Brera alla fase finale del “simbolismo naturalistico”, la mostra tratteggia gli snodi più importanti della vicenda biografica e artistica di questo grande artista, raffinato interprete di un rapporto panico tra Uomo e Natura.
L’antiquariato contemporaneo
Dal 5 al 9 novembre 2025, torna a Milano AMART, la rassegna di antiquariato promossa dall’Associazione antiquari milanesi e ospitata dal museo della Permanente. Importante appuntamento e punto di riferimento per il mercato italiano e internazionale sin dal 2018. AMART rappresenta una prestigiosa occasione di incontro per riscoprire il valore e il fascino senza tempo dell’arte in tutte le sue espressioni: oltre 60 gallerie provenienti dall’Italia e dall’Europa presentano una selezione di dipinti, sculture, mobili, preziosi, argenti, tappeti e molti altri oggetti di altissimo pregio collezionistico e artistico.
Lorenzo Lotto a Milano
Come ogni anno, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita (28 ottobre 2025 – 1° febbraio 2026) il “capolavoro per Milano”: quest’anno una Natività di Lorenzo Lotto. Definito «genio inquieto» del Rinascimento, Lotto è stato uno dei pittori più originali del primo Cinquecento. La caleidoscopica tavolozza dei colori, ereditata dai maestri nordici e veneziani, nonché l’eccellente resa delle espressioni e dei sentimenti umani gli hanno permesso di dare vita a opere come questa Natività, in cui il tema della nascita di Gesù viene raccontato attraverso l’episodio del primo bagno del bambino Gesù, presente nei vangeli apocrifi. Il dipinto, caratterizzato da un’atmosfera intima e domestica, si concentra sul bambino che, tra le braccia di Maria e sotto lo sguardo dell’anziana levatrice, ritrae dall’acqua fredda il suo corpicino con il cordone ombelicale non ancora reciso, a sottolinearne l’umanità. Dietro di loro un san Giuseppe stupito spalanca le braccia in segno di miracolo.

Lorenzo Lotto, Natività (1525). Siena, Pinacoteca Nazionale