27 gennaio: Giornata della Memoria

Ricordare per non dimenticare. È questa l’essenza della commemorazione del 27 gennaio, una data in cui è stata fissata la Giornata della Memoria per ricordare e onorare le vittime dell’Olocausto e riflettere su uno dei periodi più bui della storia umana.
Per questo proposito, i libri diventano testimonianze fondamentali per non dimenticare. Con l’avvicinarsi del 27 gennaio, ovvero della Giornata della Memoria, vi proponiamo cinque testi dal nostro catalogo.

27 gennaio: per non dimenticare

Etty Hillesum, Annalisa Consolo

Miscelando fonti storiche e testimonianze scritte (un diario, delle lettere), Annalisa Consolo traccia un profilo di Etty Hillesum, morta ad Auschwitz dopo aver prestato volontaria assistenza agli ebrei a Westerbork, in attesa del trasferimento verso altri lager. Un invito per i lettori a mettersi in discussione.

 

Uccisero anche i bambini, Pawel Rytel-Andrianik e Manuela Tulli

Nel settembre scorso Papa Francesco ha beatificato gli Ulma, una famiglia di nove persone uccisa dai nazisti perché “colpevole” di aver nascosto nella loro abitazione otto ebrei delle famiglie Goldman, Grünfeld e Didner, sterminati con loro nello stesso giorno. Gli Ulma sono stati riconosciuti dalla Chiesa cattolica come martiri, e dallo Stato d’Israele come “Giusti tra le nazioni”, onore più grande concesso ai non ebrei.

 

L’ultima notte di Dietrich Bonhoeffer, Pino Petruzzelli

9 aprile 1945, lager di Flossenbürg. Mentre le ore della notte trascorrono, il giovane teologo protestante Dietrich attraversa una gamma di sentimenti contrastanti: la nostalgia per la fidanzata e l’affetto dei suoi cari, la frustrazione per non poter più agire in favore degli Altri bisognosi, la paura che lo schiaccia, ma anche la certezza di aver sempre agito secondo coscienza contro il regime nazista e delle buone ragioni di un’opposizione attiva, fino all’estremo abbandono in Dio. All’alba, verrà giustiziato per aver partecipato all’operazione Walchiria contro Hitler. Il pensiero di Bonhoeffer nei diari e nelle lettere scritti nei due anni di prigionia è assunto e rielaborato con sensibilità personale dall’autore. Ne emerge una figura a tutto tondo interpretata con freschezza e partecipazione.

 

Con Dante in esilio, Nicola Bultrini

Qualunque sia l’inferno in cui la Divina Commedia venga letta, la sua capacità è quella di rendere il buio meno oscuro. Nicola Bultrini ha messo insieme le testimonianze di quanti si sono affidati a Dante per non vivere come bruti l’esperienza atroce della reclusione nei gulag, nei lager e nei campi di prigionia più disparati.

Alessia Soldati