ti scrivo e mi par di cantare, lettera di corti

Una lettera di Eugenio Corti da «Io ritornerò». Lettere dalla Russia 1942-1943  nel giorno dell’undicesimo anniversario della sua morte.

19/7/42 – mezzogiorno

Carissimo papà,

ti scrivo e mi par di cantare, in questa magnifica mattina di luglio. Umida è ancora la terra di pioggia; bagnati i prati verdissimi che senza confine si stendono all’orizzonte, costellati e profumati di altri fiori gialli, madidi i cespugli del bosco in cui siamo nascosti, questo verde bosco da cui si vedono squarci di cielo meravigliosamente azzurro.
Ti scrivo e mi par di cantare. Ho pensato a te, a voi, a tutti voi ieri sera, mentre attendevo di addormentarmi.
Pioveva. Tutti i soldati erano nelle tende o negli autocarri, silenziosi, e ci sarebbe stato un silenzio assoluto e immenso, malgrado il brontolio del tuono che s’udiva di tanto in tanto, se non fosse stato per il picchiettare continuo, dolce, monotono della pioggia sulle foglie degli alberi e sui copertoni degli autocarri sparsi tra il verde.
L’ho ascoltata la pioggia, e mi pareva parlasse di cose lontane e di voi, soprattutto di voi.

Nel mio autocarro c’erano due brandine: la mia e quella di un altro tenente, un mucchio ben ordinato di bagagli, e una timida lucerna a nafta che illuminava silenziosamente tutto con la sua luce fioca.
Sono riandato con il pensiero a tutte le cose del tempo andato e mi sono sentito vicino a voi.
Anche voi stavate, a quell’ora, dormendo o attendevate di dormire. O forse, non era tardi, eravate riuniti nella sala, anche con gli zii, e parlavate?
Fuori pioveva? O c’era tutto il caldo dell’estate?

Perché bastano piccole cose all’anima, un suono di pioggia che ricordi un altro suono di pioggia uguale, per varcare immense distanze, davanti alle quali l’occhio resterebbe sgomento, grandi fiumi, il tempo, persino.

Anche voi mi pensate, certo, e in questo pensiero vi saluto.
E attendiamo insieme il giorno in cui vi rivedrò e avrò infinite cose da raccontarvi e infinite cose da descrivervi.

Vi bacio tanto,
Eugenio