Il Festival di letteratura storica “La storia tra le righe” di Legnano è alla sua terza edizione. Nato nel 2023 su iniziativa della Fondazione Palio e del Comune di Legnano e ideato e curato da Incipit Eventi culturali e letterari di Amanda Colombo, durante la seconda edizione ha visto tutti gli eventi sold-out e oltre duemila presenze. La terza edizione, dal 4 al 7 aprile 2025, con oltre trenta incontri, conferma il Festival un appuntamento molto atteso, in cui autori, editori e lettori possono condividere l’interesse e la passione per la storia nelle sue più articolate declinazioni.

Amanda Colombo, ph Studio Errante

Com’è nata l’idea del Festival di Letteratura Storica?

L’idea del Festival è nata parecchi anni fa, quando ho cercato di immaginare come si poteva sviluppare ulteriormente la vita culturale di Legnano, considerando il fatto che il fulcro della storia culturale della città è la rievocazione storica della Battaglia di Legnano del 1176. Ho pensato che il Festival di letteratura storica qui trovasse casa in maniera naturale. Ho sottoposto l’idea prima al Comune di Legnano e poi alla Fondazione Palio, che l’hanno immediatamente sposata. La Fondazione poi, nata due anni fa, ha proprio l’obiettivo di sviluppare tutto ciò che è culturale e che direttamente o indirettamente riguarda la manifestazione della rievocazione della leggendaria battaglia, evento ricordato persino in un’opera di Giuseppe Verdi e nell’Inno di Mameli.

Come si è evoluto nel corso di queste prime edizioni?

Il Festival è partito nel 2023 come una sorta di piccola rassegna: dal venerdì sera alla domenica sera si sono susseguiti poco più di una dozzina di incontri, tre o quattro eventi al giorno che raccontavano la storia dall’antichità alla contemporaneità, sottoforma di narrativa e saggistica. Una sorta di versione beta. Un festival molto piccolo ma subito accolto con enorme favore. Infatti la prima edizione ha visto più di cinquecento presenze nonostante sia stata organizzata nel giro di pochissimo: abbiamo iniziato a lavorare a fine gennaio e siamo riusciti a metterla in piedi per metà aprile. È stata una partenza fatta da volontari entusiasti che hanno però visto subito il risultato, si è percepito immediatamente l’interesse intorno al festival e ai temi da esso trattati. Insomma abbiamo capito che la strada era giusta e ci siamo immediatamente messi all’opera per una seconda edizione più grande, più articolata e meglio costruita. Il secondo anno, infatti, gli incontri nei tre giorni sono raddoppiati, mentre quest’anno siamo arrivati a trentuno. La crescita è esponenziale, ma soprattutto vedo un interesse sempre maggiore nei confronti del Festival, sia da parte del pubblico, sia da parte del mondo editoriale.

Nelle strade della città di Legnano, in particolare nel Castello Visconteo, si respira la storia per tutte le età, con spazi e eventi dedicati ai più piccoli.

Anche i bambini, sin dall’inizio, hanno il loro spazio in questo Festival: nel 2025 abbiamo previsto quattro incontri (due di sabato e due di domenica). In particolare, uno di questi è stato realizzato in collaborazione con il Teatro Regio di Parma, già partner della Fondazione Palio, e prende spunto dalla loro collana I miti dell’opera in cui si raccontano i grandi musicisti e compositori.

Cosa ti auguri per le prossime edizioni?

Spero che il Festival continui a crescere e a radicarsi sul territorio e che abbia sempre maggior contatto con la realtà. L’abbiamo voluto ad aprile proprio perché potesse rappresentare un evento di apertura alle celebrazioni del maggio legnanese. Vorremmo che rimanga tale, che sia un primo evento che porti a tutti gli altri e che sia veicolo di storia e di cultura, anche locale. Vorremmo che il Festival, così come il Palio, considerato un bene immateriale protetto dal Ministero dei Beni Culturali, venga conosciuto sempre di più.

All’interno del Festival stesso mi auguro che ci sia sempre più voglia di partecipare da parte di autori e case editrici e che sia sempre più stimolante e accessibile a coloro che hanno una curiosità, che siano accademici o semplici curiosi, piccoli o grandi, uomini o donne. Che sia il più trasversale possibile che si confermi un punto di incontro e un luogo di apertura e di dialogo.

Festival di letteratura storica di Legnano