Giuseppe Conte (Porto Maurizio, 1945) è uno dei riferimenti della poesia contemporanea: cantore dei miti e del mare, di epopee e ballate, nella sua ricerca ha scelto come padri tutelari Lawrence, Sterne, Goethe, Foscolo e Shelley. L’Oceano e il ragazzo (1983), la prima opera in versi di Conte, fu salutata da Italo Calvino come un libro «decisivo» per il rinnovamento della poesia italiana. Per una panoramica della sua ricerca ricordiamo Poesie, l’Oscar Mondadori, a cura di Giorgio Ficara, che raccoglie il suo lavoro dal 1983 al 2015. La sua raccolta più recente è Non finirò di scrivere sul mare (Mondadori 2019, pp. 146, euro 18). Lo scorso autunno ha pubblicato Il mito greco e la manutenzione dell’anima (Giunti, pp. 432, euro 20), mentre il pamphlet Visione è appena uscito per Vallecchi (Firenze 2022, pp. 56, euro 8).
🔒 Lode alla bellezza. Preghiera e poesia
Quando con una buona dose di follia giovanile composi una antologia della poesia lirica d’Occidente, e collocai il Cantico delle creature di san Francesco all’inizio della sezione dedicata alla poesia italiana, mi chiesi che cosa significava che all’inizio di una tradizione letteraria gloriosissima ci fosse un testo scritto da un santo, che si [...]