C’è una bicicletta che attraversa Milano e porta con sé una piccola libreria. Non è una metafora, ma una realtà concreta e silenziosamente rivoluzionaria: si chiama “LibriSottoCasa”, ed è la creatura resistente di un libraio che non ha rinunciato alla sua vocazione nemmeno quando i muri di una libreria hanno cessato di esistere. È una casa lontano da casa in movimento, che si fa presente ovunque ci sia bisogno di storie. Un colporteur del XXI secolo.

Tutto comincia nel 2001
Quello di Corso San Gottardo era un quartiere allora privo di presìdi culturali come librerie e teatri. Nel 2001 Luca Ambrogio Santini apre la Libreria Mahler, nome che riprende la piazzetta milanese su cui si affaccia l’Auditorium e che presto diventa punto di interesse culturale per tutto il Municipio 5: 12 anni di attività animati da passione, incontri, eventi e un’attenzione particolare alla comunità. Poi, nel 2011 un grido d’aiuto che mobilita il quartiere per mesi di iniziative, presentazioni, letture in piazza. Ma non basta: «Ho chiuso il 9 novembre 2013. È una data importante per me: il 9 novembre mi sono sposato e ho chiuso la libreria. Tutte le cose importanti succedono il 9 novembre», mi racconta con una risata un paio di mesi fa1, a più di dieci anni da quell’autunno malinconico.
Rimasto senza spazio e senza proposte lavorative, non si arrende: «Mi sembrava sprecato lasciare andare un mestiere che sentivo così mio. Ho perciò cercato una strada per continuare, anche senza un negozio fisico».
E quella “strada” è letteralmente la strada: una libreria itinerante a pedali. Come i fiorai e i venditori di gelati: ecco la licenza per trasformare una cargo bike in un banchetto mobile su tre ruote, capace di portare in giro decine di libri. Non una semplice esposizione, ma un vero e proprio punto vendita ambulante, pensato con cura, artigianalità, e un pizzico di ironia: «La mia bici non è solo una libreria. È anche il mio modo per restare in equilibrio, dentro e fuori».
Una libreria su misura il cui progetto è stato realizzato dalla Onlus Co.E.Fra. di Cernusco sul Naviglio che offre la possibilità di inserimento temporaneo di soggetti svantaggiati per il loro recupero riabilitativo e sociale nel mondo del lavoro.
Questa piccola casa ambulante lavora oggi su tre fronti
Il primo è la vendita su ordinazione: i clienti mandano un messaggio – via Sms, WhatsApp, e-mail, anche un commento sotto un post Facebook – e ricevono il libro direttamente a casa, spesso il giorno stesso. «Non sono Amazon, ma a volte sono anche più veloce» scherza, «e poi con me puoi parlare del libro che hai comprato, mica solo scartarlo». Il valore del “libraio di una volta” che fortunatamente esiste ancora tra le nostre vie.
Il secondo fronte sono gli appuntamenti in piazza e nei mercati. Ogni venerdì pomeriggio, per esempio, è presente in Largo Mahler, lì dove tutto è iniziato, con un’offerta ispirata agli spettacoli in programma. Per anni ha presidiato anche mercati e fiere, ma tra normative stringenti e cambi di sede, molti appuntamenti fissi sono stati sospesi. Eppure, la bici continua a pedalare.
Il terzo livello, forse il più vivo e partecipato, è quello degli eventi: presentazioni di libri, mostre nelle scuole, letture ad alta voce, incontri nelle biblioteche. Spesso li organizza da solo, in autonomia, e la sua agenda è piena: «Ci sono settimane con sette eventi, uno al giorno. È impegnativo, ma anche la parte più gratificante: entri nelle vite delle persone, condividi storie, crei comunità».
Ed è proprio a uno di questi eventi che ho conosciuto Luca. Mi trovavo dietro allo Stand di Ares al Book Pride Milano di marzo quando, fra l’agitazione nel rendere il chiosco presentabile prima dell’arrivo dei lettori – poster che si staccano dal pannello, libri da sistemare, pos da accendere – mi accorgo di un signore ben più tranquillo di me che senza fretta alcuna finisce di sistemare non uno, ma ben due stand in solitaria. Il weekend della fiera è iniziato meglio per lui che per me, sempre ansiosa di raggiungere la perfezione. Spinta dalla curiosità mi avvicino per carpirne il segreto ed ecco svelato: un libraio sempre pronto a trovarsi ovunque, sospinto dal vento delle sue pedalate.
Come Ares ci conosce già. Mi svela infatti di appostarsi qualche volta di fianco al nostro portone per portare belle storie alla scuola materna di via Santa Croce. Gli occhi mi si illuminano: ma certo, l’avevamo notato anche noi in quella mattina in cui i fiori rosa del parco delle Basiliche erano solo boccioli, e ci aveva rallegrato all’istante la giornata. Una libreria su ruote! Un’idea geniale per noi sempre preoccupati dall’andamento del mercato del libro e dell’editoria, il nostro settore d’elezione, appassionati come siamo.
Sulla sua bicicletta c’è spazio per tutto: una selezione accurata di classici della narrativa, romanzi per ragazzi, novità editoriali. E poi una sezione particolare ma assolutamente perfetta: saggi, guide e romanzi sulla mobilità sostenibile e sulla bicicletta.
L’offerta cambia con le stagioni, come in un mercato contadino. «A volte porto 200 libri, ma poi mi accorgo che ne bastano molti meno: quelli giusti, scelti per quel pubblico, per quel quartiere, per quel momento».
Le difficoltà non mancano. La pioggia può rovinare tutto – i libri non si possono bagnare, e l’umidità passa ovunque – e d’estate Milano si svuota. Anche il mercato editoriale è sempre più polarizzato: i grossisti si contano ormai sulle dita di una mano, molti sono stati assorbiti dai grandi gruppi, e la distribuzione si concentra su poche realtà. «Il mio lavoro non è solo vendere libri. È anche combattere per una filiera più giusta, dove piccoli editori e librai abbiano spazio».
Nel 2013 ha fondato l’Associazione delle librerie indipendenti di Milano (LIM)
Oggi ne è Presidente. Un coordinamento fra librai (non venditori di libri! Come affermano sul sito) necessario per resistere alla pressione delle catene e degli algoritmi. «Le librerie indipendenti fanno un lavoro sul territorio che nessuna catena può replicare. Non è solo una questione di numeri, ma di relazione, di comunità, di sguardi scambiati tra chi consiglia e chi ascolta».
Oggi le librerie indipendenti meneghine sono oltre trenta, unite sotto la LIM per promuovere la collaborazione fra gli operatori del settore sul territorio locale, per la realizzazione di eventi e iniziative culturali, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore culturale delle librerie indipendenti e della figura del libraio e per rappresentare le librerie indipendenti presso le sedi istituzionali. Alcuni nomi: Libreria del Mare, Long Song Books & Cafè, Libreria Sottosopra, Libreria Trovalibri… le conoscete? Se la risposta è no, ecco tanti buoni motivi per cliccare su www.librerieindipendentimilano.net
Quale libro non può mai mancare sulla tua bicicletta?
«Il Parnaso ambulante di Christopher Morley (Sellerio 2022): è il mio libro identitario. Parla proprio di un libraio itinerante e ogni volta che lo consiglio, chi lo legge torna poi a comprarne una copia da regalare». Una recente proposta di cicloturismo è anche Di biciclette e altre felicità di Ilaria Fiorillo (DeAgostini 2024), storie e consigli sulla vita più sana e sostenibile di tutte: quella in bici! Michaël Escoffier e Matthieu Maudet sono poi gli autori di Buongiorno postino (Babalibri 2012), una storia d’integrazione per bambini… su pedali!
LibriSottoCasa è senza pareti, ma non senza radici. Ogni lettore che Luca incontra, ogni scuola dove legge ad alta voce, ogni bambino che ride per un libro scoperto sulla sua bicicletta, è una stanza nuova, un tetto che si allarga, una foto-ricordo che si appende. E ogni pedalata è un gesto di resistenza gentile, che attraversa la città con il ritmo lento delle storie, contro l’urgenza delle tecnologie.
«Il futuro delle librerie? È un mistero» conclude. «Ma intanto io pedalo. Pedalo e porto libri. E questo mi basta per continuare».
Alessia Soldati
1 Intervista a Luca Santini di Alessia Soldati, 7 aprile 2025